Io continuo a non capire...

Posted by Laura Raffaeli | Posted in , ,

Continuo a non capire per quale motivo il problema del fumo per tanti, troppi, "non è importante".
Non mi faccio capace del fatto che in tanti, tantissimi luoghi si continua a fumare liberamente nonostante il divieto, e nessuno fa niente...
Non capisco perchè i non fumatori non protestino, oppure preferiscano tacere, consci del fatto che "tanto è inutile"...
E intanto la legge c'è, ma dove? E, soprattutto, dove sono le multe?
Da quando ho aperto questo blog ho avuto numerose segnalazioni di situazioni analoghe alla mia, nelle quali il fumo passivo diventa un'imposizione, stante l'impossibilità pratica a veder rispettata la legge.
Troppi i fumatori indisciplinati, troppi i vigili che non vigilano, troppa la tolleranza.
Troppi, inoltre, i familiari che "impongono" il loro fumo nella propria casa, incuranti di parenti ed amici che si trovano in loro presenza.
Troppa l'incuranza rispetto al "passaggio veloce", tipo quello nei corridoi, nelle scale condominiali o in ascensore.
"Tanto che fa", si dice, mentre quel fumo, forse non abbastanza nocivo ma sicuramente molto fastidioso, rimane ben oltre il "passaggio" del fumatore.
Troppi i luoghi impregnati di quell'orribile puzzo, che rimane attaccato alle pareti, alla tappezzeria, che ingiallisce muri e arredamento, oltre a vestiti e capelli dei poveri malcapitati costretti a soggiornarvi.
Mi dicono che sono esagerata, mi dicono che la mia è una fissazione, ma vi assicuro che il fastidio è molto ma molto fisico, oltre che mentale, e non bisogna aspettare un cancro per rendersi conto che il fumo faccia male.

Comments (5)

    Purtroppo a lavoro da me alcuni fumano liberamente (non solo sigarette ma anche sigari) ma nessuno dice niente. Io personalmente non parlo perché ho paura di perdere il lavoro (che è già molto precario).
    E poi di fumatori ne ho anche in famiglia che mi "impongono" il loro fumo. :(

    Infatti "loro" puntano proprio su questo: la precarietà del lavoro impone dei limiti assurdi, questo ne è uno. Però la salute è sacra, e dovresti importi. Oltre la legge sul fumo c'è anche quella sulla sicurezza sul lavoro, che impone un "ambiente salubre". Nel precedente post c'è un esempio di lettera da inviare al datore di lavoro.
    Non mollare!!!

    E pensare che credevo essere una legge rispettata in Italia... Forse più delle altre, ma a quanto pare mi tocca cedere all'evidenza che così non è. Che tristezza.

    Tempo fa parlavo con degli stranieri che avevano scommesso che qui da noi anche questa legge non venisse rispettata, e, fermi all'esperienza dei ristoranti pensavano di aver perso. E io pensavo di aver vinto. Non conoscervo altre realtà, come quelle lavorative, appunto.

    Ma non si possono raccogliere firme? di solito si è la maggioranza a non fumare... possibile che non c'è un modo? Che devono vincere loro? I colpevoli?

    il problema principale è che quando il lavoro è precario (cioè quasi sempre, purtroppo), non si hanno armi per combattere. La possibile perdita del posto di lavoro fa frenare ogni protesta e nessuno, anche i non fumatori, è disposto a mettersi in gioco per un proprio diritto. Si preferisce tacere e subìre, ho sentito tante persone dire: "a me non dà fastidio", non consci del fatto che, anche se non dà fastidio, fa sicuramente male. Fino a che tutti i non fumatori subiranno sarà difficile far rispettare questa legge.

    per iole: sbagli molto! subire ha fatto perdere sempre tutto, perché non fai come mara? ce ne fossero di più di persone come lei, noi fumatori capiremmo tante cose (io già le so e le ho scritte in questo blog, ma gli altri??).
    perdere il lavoro perché non si sopporta il fumo passivo addirittura in ufficio? subire è come una donna violentata che dice "non denuncio sennò mio marito si ingelosisce".
    molte non denunciano uno stupro per altri motivi, solo italiani, che saranno sempre peggiori a quelli esistenti fino a quando si subirà anche per cose quali il fumo passivo, una legge sul cane guida non rispettata e mai applicata, ecc. ecc. sembrano banalità ma sono queste "banalità" che messe insieme spingono una donna a rinunciare alla denuncia per violenza subita, perché così si fortifica solo il sistema di dementi.