Il fumo di terza mano

Posted by MM | Posted in , ,

Qualche giorno fa ho scritto in questo post: Diario di un non-fumatore, di quanto mi dia fastidio quell'orribile puzza di fumo che ti si attacca addosso, sui vestiti e nei capelli, quando sei costretto a stare in un ambiente nel quale si fuma o si è fumato. Oggi leggo questa notizia: Fumo: c'è anche quello di "terza mano", che spiega quanto possa essere nocivo anche il fumo che si deposita sui mobili, i tendaggi, eccetera.

Le insidie del tabacco non finiscono mai: non c’è infatti solo il pericolo per i fumatori e quello del fumo passivo, ma ad essere pericoloso (e ignorato) è anche il fumo di terza mano, ovvero quello che si deposita su qualunque superficie di ambienti interni in cui si fuma, mobili scrivania, letti, tende, e anche sui vestiti.

Il pericolo di questo `fall out´ di nicotina bruciata è che, reagendo con inquinanti indoor, forma potenti agenti cancerogeni, le nitrosamine. È quanto rivelato da uno studio diretto da Hugo Destaillats dell’Indoor Environment Department del Lawrence Berkeley National Laboratory di Berkeley e pubblicato sui Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS). Per anni si è parlato di fumo passivo ed è stato un susseguirsi di studi che dimostravano quanto fa male, soprattutto ai bambini. Di recente è stato anche pubblicato uno studio, di ricercatori italiani, secondo cui il fumo passivo fa male persino ai fumatori stessi con un peso rilevante, che equivale a fumare 2,6 sigarette in più al giorno se si fumano 14 bionde al dì. I fumatori più attenti alla salute dei propri cari credono di risolvere il problema `fumo passivo´ fumando fuori, o arieggiando le stanze in cui si è fumato. Ma questa accortezza, per quanto importante, risulta pressochè inutile contro un’altra insidia del fumo, finora poco o nulla indagata e di cui quasi non si conosceva l’esistenza, il fumo di terza mano. Così chiamato per la prima volta circa un anno fa da ricercatori Usa, (poichè in inglese si parla di fumo di seconda mano per indicare quello che noi chiamiamo passivo), il fumo di terza mano non è altro che la `ricaduta´ di nicotina, e altre sostanze bruciate della sigaretta fumata, su qualunque superficie di casa o in generale di ambienti chiusi. Questo `fall out´, resiste settimane e anche mesi (molto più del fumo passivo quindi), si va a mischiare con la polvere domestica e, se intorno a sé trova altri inquinanti interni, reagisce con alcuni di essi formando le nitrosamine, agenti cancerogeni. I ricercatori hanno visto che ciò accade in particolare quando i residui del fumo reagiscono con l’acido solforoso che è un comune inquinante indoor, che si sviluppa soprattutto da apparecchiature non ben ventilate. Gli esperti hanno misurato, usando delle superfici sperimentali, l’aumento di nitrosamine quando quelle superfici sono esposte a fumo di terza mano e calcolato un incremento di dieci volte di queste molecole cancerogene. Nessuna superficie è al riparo, persino i vestiti, cosicchè anche se si è fumato fuori, rientrando a casa gli abiti si fanno portatori di fumo di terza mano. Secondo gli esperti è importante tenerne conto e i più esposti sarebbero proprio i bimbi più piccoli che sono più a contatto con le superfici domestiche, dai tappeti al tavolo, su cui si deposita il fumo di terza mano e quindi le nitrosamine, che poi vengono inalate.
Quindi non è solo un "puntiglio" non sopportare quella puzza: ora è provato, dagli studi scientifici effettuati, che anche il "fumo di terza mano" fa male. Per me che sono una "accanita non fumatrice" non è certo una novità, anche se non ne avevo la prova scientifica.
Pur se di prove scientifiche che il fumo faccia male ne siamo pieni, però i fumatori non diminuiscono, e non diminuisce la propensione a fumare in posti dove è vietato. Gli "irriducibili protestatori" sono dei rompiscatole, e i fumatori continuano a ribadire il loro "diritto a fumare", o la loro "libertà" di farlo.
Coloro che cercano di far rispettare la legge, o anche di estenderla, vengono tacciati come esagerati, come proibizionisti, o quant'altro. Un'altra cosa che mi viene ripetuta spesso, parlando di questo argomento, è che di fattori nocivi e cancerogeni ne siamo pieni, quindi "accanirsi" contro il fumo è "inutile ed esagerato".
A loro rispondo che sì, in parte hanno ragione, perchè mangiamo, respiriamo e viviamo ogni giorno in mezzo a "cancerogeni" riconosciuti e non, ma non per questo non possiamo evitare almeno quelli il cui riconoscimento è provato da anni e la cui pericolosità è confermata dalle innumerevoli statistiche di malattie e decessi.
Mescolando poi il fumo agli altri cancerogeni ambientali non si fa che aumentare, a volte esponenzialmente, la probabilità di ammalarsi, quindi perchè non evitarlo, visto che si può?

Comments (1)

    purtroppo ci sono anche i fumi delle macchine e i PM10 che avvelenano la nostra esistenza... per le sigarette si assiste ad una notevole diminuzione!