Polemiche a non finire per una nuova campagna pubblicitaria dell'Associazione diritti dei non fumatori, che equipara il consumo di tabacco alla "sottomissione" sessuale.
Senza un minimo di provocazione non esiste messaggio pubblicitario che tenga. A volte però, si esagera. In Francia una pubblicità anti-fumo sta provocando polemiche e alimentando dibattiti. Nel manifesto della campagna si vede il profilo di un giovane con la sigaretta tra le labbra, sguardo rivolto in alto verso un adulto che gli tiene le mani sulla testa, all'altezza dei pantaloni. L'inquadratura è sapiente e la posa ambigua. Sotto, la scritta: Fumare significa essere schiavi del tabacco ". Non c'è che dire: da un punto di vista pubblicitario è davvero un lavoro coi fiocchi.
"Con la sigaretta ci impongono
la peggiore delle sottomissioni", ha spiegato Marco de la Fuente, responsabile dell'agenzia BDDP & Fils, incaricati della pubblicità: "Abbiamo quindi deciso di realizzare
un'immagine simbolo forte. Quello che mostriamo non è una violenza sessuale,
ma una fellatio", ha proseguito sottolineando che i giovani scelti per lo spot
non sono minorenni. "Abbiamo bisogno di
immagini forti per sensibilizzarei giovani", ha aggiunto de la Fuente, citato dal quotidiano "
20 Minutes online".
Per Florence Montreynaud, presidente dell'
associazione femminista "Chiennes de garde, "l'assimilazione
della sigaretta e della sessualità dimostra la scarsa creatività dei pubblicitari. Ogni volta che non hanno idee tirano fuori la sessualità" E aggiunge: "E' scandaloso assimilare il tabagismo
alla sessualità , mettere in parallelo il desiderio con
una droga nociva . Questa pubblicità è sessista".
Di parere opposto è l'Associazione dei diritti dei non fumatori, che ha commissionato la campagna: "Bisogna reagire all'industria del tabacco che
uccide un consumatiore su due . E' un modo necessario per parlare ai giovani che non riescono a recepire il discorso sanitario o moralizzatore". (
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